Il cinema mostruoso di Hayao Miyazaki: identità, alterità, sconfinamenti
Si rinnova la collaborazione tra Smart Life Festival e 24FRAME Future Film Fest, il primo e più importante appuntamento italiano dedicato alle tante sfumature del cinema d’animazione, prodotto e promosso da Rete DOC, in programma dal 6 al 10 novembre a Bologna e dal 22 al 24 novembre a Modena.
Attraverso film, cortometraggi, serialità, gaming, approfondimenti e molti altri contenuti I’edizione 2024 di 24FRAME Future Film Fest è dedicata al tema “Mostruoso, malvagio, pessimo o, più semplicemente, diverso”.
Smart Life Festival partecipa all’edizione proponendo la conferenza dal titolo “Il cinema mostruoso di Hayao Miyazaki: identità, alterità, sconfinamenti”, a cura di Toshio Miyake, professore di Lingue e letterature del Giappone e della Corea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con l’introduzione di Stefano Suozzi (Fondazione Collegio San Carlo).
L’incontro, a ingresso libero, è in programma sabato 9 novembre dalle ore 12.00 alle 13.00 presso Dumbo (Via Camillo Casarini 19, Bologna).
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La popolarità globalizzata del Giappone deve molto alla sua associazione con l’anime, il manga, i videogiochi e le loro estetiche pop. Uno degli aspetti più spettacolari di questa eterogenea produzione mediatica è la messa in scena di uno sterminato e cangiante repertorio di mostri.
Non solo gli innumerevoli yōkai (mostri tradizionali) di miti e leggende popolari, ma anche mostri più moderni, come il dinosauro radioattivo Godzilla e la sua progenie di kaijū (bestie gigantesche), e le versioni più postmoderne: i robot esoterico-apocalittici di Neon Genesis Evangelion, l’esercito tascabile dei Pokémon, i giganti antropofagi di Attacco dei giganti, i mostri superflat dell’artista Takashi Murakami, le creature fantastiche di Hayao Miyazaki. Sono, queste, solo alcune delle tante declinazioni del mostruoso – cyberpunk, ludico-carino, fantasy, pop-artistico, nostalgico – che contribuiscono a fornire le icone sempre più trendy per il nuovo volto del Giappone di inizio XXI secolo.
Quali sono i motivi di questa apparente ricchezza dei mostri in Giappone, passata e presente? Possiamo parlare di una mostrificazione ambivalente del Giappone stesso, sia in ottica identitaria interna, sia in ottica di alterizzazione esterna? Quale potrebbe essere il ruolo sconfinante, in tutto questo, dell’estetica mostruosamente ibrida espressa dal cinema di Hayao Miyazaki, il regista di animazione più celebrato in patria e all’estero?
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Toshio Miyake è professore associato di cultura, società e lingua giapponese presso l’Università Ca’ Foscari Venezia. Nato a Kyoto in Giappone, è cresciuto in Germania e soprattutto in Italia, dove si laurea in studi nipponistici (Univ. Ca’ Foscari), per poi specializzarsi in sociologia dei media, letteratura comparata e studi culturali (Univ. di Osaka, Ritsumeikan, Ca’ Foscari). Ha condotto ricerche sul campo in Giappone sulle subculture giovanili, sulla popolarità dell’Italia e sulla diffusione globale delle culture mediatiche giapponesi (Univ. di Kyoto). Negli ultimi anni si dedica in particolar modo all’analisi decoloniale dei concetti di “Occidente”/“Oriente” e di bianchezza/giallezza, nonché del loro ruolo egemone nei rapporti storico-culturali fra Italia (Europa) e Giappone (Asia). Tra le sue pubblicazioni: Occidentalismi. La narrativa storica giapponese (Venezia 2010); Mostri del Giappone. Narrative, figure, egemonie della dis-locazione identitaria (Venezia 2014).
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